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al testo di Annamaria Pambianchi
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Ti scrivono, madre, bruni cipressi vigne a lampi d’amaranto, castagni in scoppi di zafferano, cieli opalini a lutto d’uccelli, il saltarello al suon dell’organetto nelle notti sacre ai lupi, alle nevi.
Sulle elitre delle coccinelle minimi miraggi latenti.
Ti scrivono dalla tua casa accesa sopra la signoria dei tempi le profetesse delle veglie tra morti idiomi e incantamenti molto taciuti e molto amati serrati da siepaglie di segreti.
Sulle elitre delle coccinelle parole discordanti.
Ti scrivono magre feste imperfette, mela cotogna, vinsanto, polenta, il dolce zibaldone d’autunno; solo l’autunno che conosci, l’autunno in gola e nelle mani, l’Avvento imbastitore di promesse.
Sulle elitre delle coccinelle disfatte in un amen tutte le albe attese.
(2010)
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